martedì 21 febbraio 2017

Una delle 7 meraviglie del mondo naturale. IGUAZU FALLS


Dopo Encarnacion decido che il mio viaggio in Paraguay possa considerarsi concluso. Con un bus di qualche ora raggiungo Ciutad del Este. Qua decido di fermarmi la notte per poi attraversare la frontiera per tornare un'ultima volta in Argentina. Penso che questi pochi chilometri quadrati siano una rarità nel mondo. Un triangolo geografico di tre paesi differenti e tre grandi città confinanti, divise solo dal fiume Iguazu. Paraguay, Argentina e Brasile. Il caos di Ciutad del Este è incredibile, favorito dall'assenza di tasse e, per questo, preso d'assalto tutti i giorni da turisti e commercianti dei due paesi vicini. Ne approfitto anch'io per comprarmi sigarette, dentifricio e shampoo per le prossime settimane, ma, soprattutto, decido che è arrivato il momento di aumentare il mio bagaglio tecnologico. Vista la convenienza, ecco la Gopro! Sarò anche alla fine del mio viaggio, ma la considero un investimento per il futuro. La mattina successiva raggiungo con un bus urbano il centro dei mercati e da lì cammino fino alla frontiera col Brasile. C'è un via vai allucinante e aspetto un bus con scritto Puerto Iguazu. La città Argentina. Solite formalità di dogana e in un'ora eccomi nella città simbolo di una delle 7 meraviglie del mondo naturale. Le cascate di Iguazu. Non so se per fortuna o casualità per un prezzo da solito ostello mi ritrovo in un mini resort con piscina e tessere apriporta per la camera. Bellissimo, ma mi sento leggermente un pesce fuor d'acqua. Raggiungere le cascate è semplicissimo. La statale esce dritta dalla città e i pullman passano ogni venti minuti, molto economici. Una volta raggiunta l'entrata del parco si può fare totalmente il percorso a piedi anche se è abbastanza lungo. Vista la temperatura altissima con un umidità che rende ogni passo un'ora di crossfit preferisco attendere un po' e prendere il mini-treno che mi porta direttamente alla Garganta del Diablo. La passerella è spettacolare già di suo, attraversando vari ponti sospesi sulle varie diramazioni del fiume si è immersi nella natura tropicale della zona. Quando arrivo nel punto finale è un'esplosione di energia. Non ci sarebbero altre parole per descrivere questa emozione. Questo è uno dei luoghi nel mondo dove la forza della natura è sotto i nostri occhi. La si può osservare, la si deve rispettare, non la si può controllare. Dovrebbe essere un esempio per molti altri luoghi dove l'uomo cerca di sopraffarla. È un'energia troppo potente e prima o poi la Natura si riprende tutto, talvolta anche con gli interessi. Passo una mezz'ora a fissare questo getto d'acqua e sono completamente rapito, ipnotizzato. Dopodiché raggiungo gli altri due percorsi che mi portano alla base delle cascate dove il paesaggio è altrettanto spettacolare. Il tutto è completato dai simpatici "proprietari" del parco. I coati, che, nonostante mi abbiano rubato il pranzo, sono dei simpatici animali che mi ricordano il procione. A volte si incontrano anche piccole scimmie e con un po' di fortuna uccelli coloratissimi. È un micronondo affascinante. Per ammirare a 360 gradi questo spettacolo però si deve completare la visita con il lato brasiliano. Ed allora, nuova frontiera e nuovo timbro sul passaporto! Ottavo paese del mio viaggio. Prosegue tra l'altro la mia fortuna con gli ostelli. Evidentemente in questa regione li paragonano a hotel moderni ed a questo giro ne prendo uno con jacuzzi all'ultimo piano. Inizio a prenderci l'abitudine, ma saranno solo una piccola eccezione. Purtroppo nei giorni successivi il tempo peggiora di brutto. Il caldo c'è sempre però i temporali rendono grigie le giornate. Provo ad aspettare un miglioramento ed allora conosco due ragazze molto simpatiche in ostello. Una olandese che ha appena iniziato il suo viaggio da Rio de Janeiro e l'altra belga che sta scendendo dalla Colombia per raggiungere Buenos Aires e iniziare a lavorare. Ne approfitto per passare una bella serata tra qualche birra e le solite storie di viaggio che non annoiano mai. Ci scambiamo informazioni visto che la mia meta prossima sarà proprio Rio e successivamente la Colombia mentre loro scenderanno verso l'Argentina. La mattina successiva io e Ghislaine, la ragazza di Utrecht, decidiamo che acqua per acqua in fondo non è un problema. Cover per il cellulare, keeway con cappuccio, copri zaino e via. Anche il parco brasiliano si raggiunge con un bus urbano e, una volta raggiunto l'ingresso, c'è un altro  pullman che ci porta alla prima passerella. La pioggia è terribile ma non ferma la fiumana di turisti. Seppur il luogo è lo stesso l'impatto visivo è totalmente differente. Dal lato argentino le si vedono dall'alto. Da questo le si possono ammirare in tutta la loro estensione. Non basta un grand'angolo o una foto panoramica per catturarle del tutto. La passerella principale poi è spettacolare perché ci porta direttamente sotto il salto della Garganta del Diablo. Anche qua l'energia che si respira è una botta al cuore. Da questo lato sono praticamente a contatto con questa quantità d'acqua impressionante e anche qua, non posso far altro che passare interminabili minuti ad osservare tutto quello mi circonda. La pioggia non la sento più.
Torniamo in ostello felici e commossi. Sono emozioni pure e genuine. Spettacoli che non stanno dietro uno schermo piccolo o grande che sia. Non è la prima volta che lo scrivo ed è una banalità assurda, ma veramente, bisogna viverle almeno una volta nella vita!

Nessun commento:

Posta un commento