lunedì 13 febbraio 2017

Carnaval de Encarnacion


Quando la mia casa galleggiante di nome Aquidaban attraccò nel porto di Concepcion ero combattuto da vari pensieri. L'essere stato completamente isolato da tutte le forme di comunicazione nel mondo attuale si può considerare un privilegio raro. Avete mai provato? All'inizio non nascondo che provai una sensazione strana, un desiderio di evadere per tornare al più presto "connesso". Poi ci fu il momento di pace, dove ho apprezzato il valore dei minuti e delle ore che passavano. La vera "connessione" al luogo in cui mi trovavo. Viviamo in un mondo dove in pochi istanti sappiamo esattamente cosa succede dall'altro capo del mondo. Ma sappiamo apprezzare ciò che sta accadendo proprio dinnanzi a noi? O lo diamo per scontato ignorandolo? Io sto cercando di darmi queste risposte ed intanto proseguo nel mio cammino.
A Concepcion rimango solo una notte. Nelle poche ore che dedico alla quarta città più grande del paese le trascorro girovagando nelle sue strade colorate in stile coloniale. È di una tranquillità disarmante, pochissimi turisti e gente sempre sorridente.
L'indomani riparto alla volta di Asuncion dove mi fermo appena qualche ora per viaggiare alla volta di Encarnacion. Sembra che stia facendo un viaggio spirituale nella cristianita' ma i nomi non li ho scelti certamente io! Al terminal della capitale, nell'attesa del bus notturno, incontro Pablo, un ragazzo che lavora per la compagnia di taxi locale. Nel giro di un'ora conosco tutti e tutte le persone che lavorano al terminal. Il bello di essere italiani! Pablo mi insegna finalmente a preparare il vero mate e passiamo qualche ora a parlare di qualsiasi argomento su Paraguay e Italia. Continuo ad avere la conferma di trovarmi in un paese sottovalutato in cui la sua gente è veramente meravigliosa.
Il giorno seguente arrivo nella perla del Sud. Terza città che visito e terza realtà completamente differente. Il caos, limato solo dal caldo, di Asuncion, il tuffo nel passato di Concepcion e la modernità e fiesta di Encarnacion. Il centro onestamente non è niente di che, ma il lungo fiume è spettacolare. È il vero fulcro della vita, sia di giorno che di notte. La spiaggia in fronte allo skyline di Posada, la sorella Argentina, sembra quella di una località di mare. Encarnacion rivaleggia anche con Rio per il Carnaval, con tanto di sambodromo e 6 sabati consecutivi di spettacolo. Avrei potuto mancare? Sicuramente no. Allora passo qualche giorno al cazzeggio più totale visti i 50 gradi diurni limitandomi alle uscite serali. In ostello mi procuro i biglietti per la tribuna e assisto al mio primo carnevale Sud americano. Anche questa è un'esperienza che ricorderò a lungo. Non fosse stato per un temporale pazzesco la festa sarebbe continuata fino al mattino, ma ciò non mi ha precluso di ammirare la bellezza di questa festa nel tipico stile latino. E che bellezza. Passare dalla solitudine di Bahia Negra nell'estremo nord all'essere circondato da ragazze stupende su una gradinata del Sambodromo bevendo un margarita dietro l'altro è un bel cambiamento. I colori, le musiche e l'aria di festa mi fanno rimanere piacevolmente colpito. L'impegno che le scuole di samba mettono per allestire i carri, creare le coreografie e vestire le proprie ballerine e i propri ballerini è assoluto. Sono sempre stato allergico a questa festa ma qua è diverso. Il ritmo e sì, la compagnia e qualche Trago di troppo, mi hanno catapultato in un''ennesima nuova dimensione di questo viaggio che, a distanza di mesi, continua a sorprendermi sempre ogni giorno che passa.

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