mercoledì 1 febbraio 2017

Salta la linda


C'è poco da fare. Anche se da molto tempo mi manca un posto da poter chiamare "casa" ritornare nell'atmosfera andina è ciò che si avvicina di più a questa sensazione. Pensavo di averle abbandonate con un addio momentaneo, un arrivederci di qualche anno. Le Ande. Ma ne avevo dimenticato una parte. Volevo ancora un ultimo saluto, un congedo nobile come si concede a qualcuno che ti ha aperto, non solo, le porte della sua casa, ti ha aiutato in un percorso in cui, anche se affrontato con orgogliosa solitudine, avevo bisogno di un compagno o semplicemente di una presenza. E che presenza sono le Ande, la sua gente, la sua storia e le sue tradizioni, i suoi profumi, i suoni e i colori! Lascio Cordoba con un cielo memorabile di nuvole basse bianche sovrapposte ad un minaccioso tendone nero carico di fulmini, un'altra notte di viaggio. Al mattino la situazione non cambia e l'arrivo nella capitale del NOA è nuovamente sotto un temporale epico. Aspettando un po' di tregua mi programmo i prossimi spostamenti. È martedì. Giovedì bus in direzione Tilcara e il lunedì successivo quello per la mia prossima frontiera, il Paraguay. Grandissimo errore! Mi è bastata qualche ora in ostello per capire che tutte le strade per il nord fossero bloccate dalle piogge di questi giorni. Persino la Dakar, ormai da qualche anno organizzata in questa regione, ha dovuto modificare alcune tappe, figuriamoci i soliti scassatissimi e bellissimi collettivi. Momento zen. Sigaretta. Domani ritorno al terminal per cercare una soluzione. Armato di ombrello e copri zaino decido di buttarmi comunque in questa nuova realtà, nuova ma dai lineamenti già conosciuti. Il buon sano cibo da strada andino economico ed alla buona, le coloratissime bancarelle di artigianato improvvisato e il commercio sparso un po' ovunque. La semplicità delle origini Quechua misto al pragmatismo Argentino, uno strano, ma funzionante mix. Visito il MAAM, il museo di alta montagna. Un museo da visitare con il giusto rispetto. La presenza di 3 mummie di 3 bambini sacrificati dal popolo Inca 500 anni fa invoca l'eterno dilemma di quello che dovrebbe essere sfruttato dal turismo e quello che invece dovrebbe rimanere nel suo posto di origine. Soprattutto quando quell'origine fa parte della sacralità di un luogo o di un momento. Scoperte nel 1999 sul vulcano Llullallaico, una delle vette sacre di questa regione. Sono bambini nobili, oppure sacrificati per ottenere la nobiltà, offerti alla volontà degli dei, portati in quella che era la dimora di essi, una cima di 6700m con un corredo funerario importante e sicuramente con i riti tipici della civiltà di Cuzco. Il loro posto dovrebbe essere nelle buche sui pendii ghiacciati della montagna o nelle teche di un museo? A voi la scelta.
La sera in ostello si organizza un asado. Argentina, Messico, Brasile, Uruguay organizzano una grigliata come solo in sud America sanno fare. Trovo anche un ragazzo italiano, Giacomo di Varese, da anni alterna periodi di viaggio al suo lavoro "fisso" alla Poretti. Un viaggiatore con la V maiuscola e una storia da raccontare e da cui trarre spunti futuri. Gli incontri non sono mai casi fortuiti. Da 7 anni lavora nello stabilimento vicino a casa. Contratto a tempo indeterminato, part-time, 6 mesi di lavoro e 6 mesi di viaggio. Ogni anno sceglie un posto diverso, lavora un po' nella destinazione voluta e poi viaggia. San Francisco e il Messico i posti di cui mi racconta con maggiore enfasi. Siamo della stessa età ma io mi sento uno all'inizio di un percorso, 8 mesi non sono nulla se pensiamo a quanto dura una vita, e non posso che prendere appunti ed incamerare questi racconti per il futuro che mi sto costruendo. Tra carne alla griglia, birra e vino decidiamo assieme ad una coppia di austriaci di affittare una macchina per il giorno dopo. Lui ha i contatti e via. È impossibile raggiungere i villaggi del nord quindi bisogna impegnare il nostro tempo. Il viaggio "on the road" mi fa pensare a 1000 cose, è un approccio diverso. La meta è solo un puntino segnato sulla mappa e sei completamente padrone della strada, padrone della tua libertà. Decidiamo di raggiungere Cachi a sud perché è una delle poche vie aperte. Saliamo un passo fino si 3700 fermandoci al mirador dove una famiglia locale vende del salame di lama e del formaggio di vacca, tutto prodotto nel loro villaggio poco distante. Dopo il pranzo proseguiamo e da lì si apre un altopiano sconfinato, con le montagne colorate tipiche della zona che sembrano dipinte da un artista di epoca millenaria, le nuvole al suolo che non ne vogliono sapere di abbandonare la terra e distese di cactus a completare quel quadro di fantastica e pura natura. Solo una piccola striscia d'asfalto a certificare che l'uomo è passato anche di qua. E noi ne siamo parte in questo pomeriggio. A Cachi sostiamo in un bar non proprio centrale per evitare i soliti prezzi turistici. Qualche birra raccontandoci viaggi passati e sogni futuri e si ritorna per evitare le nuvole basse al passo di montagna che renderebbero la discesa un incubo.
La mattina seguente ritorno al terminal. Riesco a farmi rimborsare il biglietto per Tilcara e mi confermano che il bus per il Paraguay parte regolarmente lunedì prossimo. Purtroppo non potrò visitare il villaggio considerato la perla del nord, sarà per un'altra vita. La sera Giacomo parte per la Bolivia ed io rimango con la coppia di austriaci che il giorno seguente raggiungeranno il Cile. La birra ci tiene compagnia fino a tardi e i discorsi leggeri, talvolta con riflessioni profonde date dal momento alcolico, ci porta a stringere una bell'amicizia. Con la promessa di un futuro ritrovo in Europa ci congediamo alle nostre strade differenti. Rimango a Salta ancora due giorni raggiungendo in uno Cafayate con un tour. Bello, ma che differenza abissale c'è tra essere padroni del proprio mezzo e far parte di un gruppo con soste programmate e non volute? Un po' come essere padroni del proprio destino oppure lasciarsi trasportare da quello di qualcun'altro. La strada più difficile da prendere senza indicazioni oppure quella cui basta seguire le istruzioni di una qualche guida? A voi la scelta. Io intanto mi dirigo in Paraguay!

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