sabato 7 gennaio 2017

Bienvenido a Uruguay


Lascio Buenos Aires di prima mattina. Ho scelto un nuovo mezzo per la prossima frontiera, il battello veloce che dalla capitale argentina attraversa il Rio della Plata e in un'ora e mezza mi consegna al mio sesto paese. Eccomi in Uruguay. Precisamente a Colonia del Sacramento. Un piccolo villaggio in cui il tempo sembra si sia fermato qualche secolo fa. Entrato a far parte delle meraviglie di questo mondo secondo l'Unesco. Per la sua strategica posizione ha vissuto secoli contesa, prima, da spagnoli e portoghesi, poi, dopo le epoche delle indipendenze, da Argentina e Brasile ed infine, con la separazione dell'Uruguay da quest'ultimo ha ottenuto il suo status di città libera. Il centro è un susseguirsi di strade in ciottolato, torrioni, vecchie mura, vicoli stretti colorati da fiori estivi e piazzette con bancarelle di artigianato. Il paese, essendo una antica fortezza, sporge come la punta di un vascello sul grande fiume che ospita ben due capitali del Sud America. La rambla, che percorre tutta la costa, è il punto di ritrovo per le coppiette in cerca di momenti romantici che si vedono limitare la loro privacy da fotografi alla caccia di uno scatto indimenticabile del tramonto sulla sponda più lontana del Rio della Plata. Sarà perché l'ultimo è sempre il migliore, sarà perché il sole che lascia spazio alla notte è sempre un'emozione, ma, ve lo assicuro, vedere l'acqua diventare color oro, il cielo  e le nuvole tra il rosa e il viola e, soprattutto, l'orizzonte con lo skyline lontano 50km di Buenos Aires completamente immerso nel giallo più intenso che avessi mai visto, è stata una mezz'ora di grande spiritualità. Poi mi volto verso il villaggio e le stesse strade, vicoli e piazze prendono un'altra atmosfera rispetto al pomeriggio, l'aria diventa magica e, pieno di questa nuova energia, vago per le vie verso il mio ostello. Non male come benvenuto!
Decido di stare un'altra notte per camminare lungo i 10km chilometri di costa e dopo due giorni decido di raggiungere Montevideo. La capitale.
Alloggio nel suo quartiere più caratteristico, La Ciutad Vieja. A differenza della sorella argentina poco distante la si può girare totalmente a piedi. Oddio, tutti qua mi prendono per pazzo. Però camminando per i suoi quartieri, anche quelli puramente residenziali, si nota meglio lo stile di vita della gente. Meno cosmopolita di Buenos Aires, più tranquilla di Lima, più sudamericana di Santiago. Macino qualche chilometro per qualche giorno visitando lo stadio Centenario, dove si giocò la prima finale di un mondiale, il mercato del porto, dove le antiche bancarelle di pesce fresco diventano moderni ristoranti carissimi per turisti e la Plaza Indipendencia e la sua avenida principale con i teatri stoci più importanti. Ogni pomeriggio lo termino sempre sulle spiagge in zona Pocitos. Niente di trascendentale, capiamoci, ma inizio ad avere un certo bisogno di mare. Mi limito a qualche ora di sole ed intanto penso alle mie prossime mete. Laura, la ragazza argentina incontrata dieci giorni fa mi ha lasciato un contatto di un ostello nel piccolo villaggio di La Pedrera. Contatto allora Juan e mi accordo sul giorno di arrivo. È la prima volta in vita mia che programmo "vacanze" nel periodo di Natale!
È incredibile, anche per un rinomato grinch quale sono, come lo spirito natalizio si insinui nei miei pensieri. È forse il primo momento da quando sono partito in cui avverto anche un po' di stanchezza. Ripenso alle ultime settimane. Mi sono fermato 10 giorni  a Buenos Aires e 5 a Montevideo, passino i primi perché nella capitale del Tango qualcosa da fare c'è sempre, però, vi assicuro, i secondi sono stati decisamente forzati. Capisco che agli occhi di tutti io stia cazzeggiando da 7 mesi, ma è fisiologico, prima o poi, un'attacco di bulimia da viaggio.
Decido allora che è arrivata l'ora di prendere veramente una pausa e ricaricare le batterie. Una pausa però di quelle come piacciono a me. Relax, mare, sole e buena onda. Minimo una settimana che mi farà passare il Natale e poi deciderò se fermarmi anche per il Capodanno. Quasi fossi in ritardo per un appuntamento di quelli che ti cambiano la vita scappo dalla big city per raggiungere la costa più a sud. No Punta de l'Este, al diavolo i grandi alberghi di lusso, i bei ristoranti e le discoteche sempre tutte uguali e piene di gente tutta uguale. Bienvenido nei party in spiaggia al chiaro di luna, dei fuochi liberi e dei tramonti sull'oceano.

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