domenica 25 dicembre 2016

Cile


Ho trascorso più o meno un mese in Cile. Il deserto di Atacama mi ha accolto in questa nuova realtà, completamente diversa da quello che erano stati i mesi precedenti. Mi ricordo benissimo l'impatto devastante che provai nei primi giorni. Pochissime "tiendas" per le strade, nessun abito tradizionale a contrasto con l'occidente e, soprattutto, nessun Mercado Central! I primi giorni non facevo altro che chiedere dove fosse, non potevo accettare di aver perso l'unica certezza dei miei pranzi economici condivisi con la gente indigena! Ho impiegato qualche settimana per metabolizzare ma poi, riscoprendo il piacere di cucinare, mi sono adattato.
Dopo San Pedro e le sue valli in cui si può immaginare paesaggi di altri pianeti sono sceso verso La Serena. Una pausa dopo mesi tra montagne e selva in cui, approfittando dei primi caldi primaverili di questa costa ho passato qualche giorno in spiaggia in fronte all'Oceano Pacifico.
Raggiunsi Santiago, la capitale, nei giorni di Halloween e del Primo Novembre. Qualche giorno vagabondando nei sui quartieri e poi destinazione Valparaiso. La città dei poeti e dell'arte libera. I suoi colori, i tramonti e le passeggiate per i "Cerri" sono stati necessari per respirare un po' di libertà, come pura e semplice espressione di creatività.
L'ennesimo bus notturno mi ha portato verso Puerto Varas, la mia porta verso la Patagonia. Il vulcano Osorno a bloccare gli ultimi raggi del sole ad indicarmi un cambiamento totale di paesaggio rispetto ai mesi precedenti. La terra dei laghi, distese verdi e foreste cupe che mi hanno accompagnato fino alla frontiera in direzione San Carlos de Bariloche. Nel mezzo otto giorni passati nella magica isola di Chiloe. Un micro mondo a se' dove, osservandola con i giusti occhi, sembra che il tempo si fosse fermato. Qui ho ritrovato il mio amato mercato con il pesce più buono mai mangiato, il calore della gente in una terra battuta quasi sempre da vento e pioggia e paesaggi fiabeschi. Sentivo un'attrazione incredibile e la partenza fu più dolorosa che in altre situazioni.
Dopo un periodo passato in Argentina ho ritrovato il Cile nel suo punto più meridionale. Puerto Natales fu la mia nota lieta nel viaggio nelle terre estreme del profondo sud. Un luogo ancora non del tutto contaminato in cui, con un po' di fantasia, ho ritrovato le immagini chatwiniane che mi hanno spinto fin a qua.
Questo paese, il quarto, per me ha significato la conclusione di alcune avventure che mi hanno accompagnato da giugno. A Chiloe ho terminato la Panamericana, la strada che mi ha guidato attraverso Ecuador e Perù e con il parco nazionale Torres del Paine mi sono inchinato, forse per l'ultima volta, alla spina dorsale che sorregge e domina tutto il continente, le Ande. Con il rispetto che si da al migliore dei nemici e il saluto più caloroso al migliore degli amici ho salutato questo gigante. Mi ha aiutato a crescere, a confrontarmi con situazioni mai provate prima, a creare un rapporto con la natura, a conoscere popoli nativi fieri ed orgogliosi e a spostare un po' più in là i miei limiti fisici e mentali.
IN GENERALE
SICUREZZA: in generale è un paese tranquillo e molto europeo. Solo a Santiago bisogna fare un po' di attenzione in più, in fondo, come tutte le grandi città, ha zone più sicure ad altre meno. A me comunque nulla è capitato e mai ho avuto problemi. VOTO 7
TRASPORTI: ho alternato lunghi spostamenti a brevi tragitti tra piccoli villaggi, viaggi di giorno e notte. La rete di trasporti è efficiente. Ma qua in Cile è l'autostop il vero mezzo per raggiungere il profondo sud, un must sicuro a cui avrei dovuto affidare maggiormente i miei itinerari. VOTO 9
CIBO: ammetto che ho mangiato più volte in ostello cucinando quello che capitava e limitando le mie uscite. Non dimenticherò comunque il Caldo de Congrio di Santiago e il Curanto di Chiloe. E poi grande vino e Pisco! VOTO 8
DORMIRE: spostandomi sempre in ostelli ad ora qua ho riscontrato la qualità migliore, sarà sempre fortuna ma a me va bene così! Il meglio l'ho ottenuto a Puerto Natales, dove una nonnina mi ha accolto in un caldo e spartano ostello in legno e lamiera. La migliore esperienza. VOTO 8
COSTI: la nota dolente. In fondo per chi viaggiasse solo in questo paese non rilutterebbe poi così caro. Ma in un viaggio lungo come il mio queste terre pesano. Il cibo, i trasporti e le principali attrazioni hanno prezzi europei ed alla fine il budget piangeva a dirotto. VOTO 5

Nessun commento:

Posta un commento