Esattamente 51 giorni passati in questo paese. Se per il Perù avevo pianificato più o meno in anticipo il mio itinerario qua in Bolivia mi sono completamente lasciato trasportare dalle persone incontrate sulla strada. Ho viaggiato per lo più, come sempre, in solitaria, ma ho condiviso molti momenti con altri viaggiatori ed è stata una novità in questi mesi.
Sono entrato direttamente dalla porta del paradiso a nord. Il lago Titicaca mi ha trasportato nella Isla del Sol dove si può vivere un'esperienza mistica ed autentica molto simile alle isole della sponda peruviana. Dalla tranquillità bucolica del luogo natio della civiltà Inca mi sono spostato nel caos di La Paz. Il primo vero contatto con la realtà di questo paese. Il più povero del continente, ma sicuramente uno dei più orgogliosi. Le proteste sono all'ordine del giorno, ma quello che non manca mai è il calore della gente. Qua ho conosciuto Andrea con cui ho potuto approfondire molte tematiche sociali e in più si è dimostrata una guida fantastica. Dopodiché mi sono di nuovo immerso nella natura più selvaggia e vera. La giungla e più precisamente a Rurrenabaque dove ho passato una settimana con Guillaume, un amico francese conosciuto in Perù. Un luogo che mi ha segnato profondamente per il legame che si crea tra uomo e natura in un ambiente del tutto incontaminato. Con una tristezza infinita ho lasciato questo piccolo villaggio per dirigermi a Santa Cruz e poi successivamente a Samaipata e La Higuera per seguire la "ruta del Che". Gli incontri mai banali in queste valli sperdute sono stati il valore aggiunto di un viaggio nel viaggio seguendo le orme di un grande sognatore. Arrivato a Sucre, la capitale, ho dovuto estendere il mio visto e allora mi sono diretto a sud. Prima Potosi, dove sono entrato in contatto con la realtà più cruda e sofferente del paese, quella dei minatori, e poi mi sono diretto quasi al confine con l'Argentina. Qua la città che più mi ha sorpreso e dove sono sicuro che prima o poi tornerò. Tarija. Ottima terra, indipendente, bel clima tutto l'anno, grande vino, gente calorosa e arte di strada libera. Il tutto per concludere con il tour più affascinante del continente, il Salar. Partito da Tupiza con destinazione Uyuni e poi un giorno in più per raggiungere il Cile. Insomma. Un paese poco conosciuto ma che mi ha conquistato. Gente meravigliosa e paesaggi incantevoli. Dovessi tornare aggiungerei qualche trekking nei dintorni di La Paz, la visita di Cochabamba e l'estremo est al confine col Brasile per le antiche missioni gesuite, un'altra volta!
IN GENERALE
SICUREZZA: darò un voto alto perché effettivamente mai e dico mai ho avuto un problema. Sicuramente non è un paese tranquillo, ogni giorno ci possono essere proteste e rivolte soprattutto a Potosi e La Paz, ma il viaggiatore difficilmente avrà problemi. Basta evitarli. Per il resto la gente è amabile, ovunque. Sempre disposta a aiutarti e a darti consigli. Ad ora la mia esperienza migliore sotto questo punto di vista. VOTO 9
TRASPORTI: al solito bus, qua in Bolivia, ho aggiunto spesso tragitti in Collectivos che sostituiscono i pullman nelle medio-brevi distanze rimanendo sempre abbastanza economici. I viaggi sono sempre avventure, ho attraversato strade che mettono alla prova la tua fede. Io non avendola mi son solo toccato più volte i gioielli di famiglia ed alla fine ha funzionato lo stesso. Le strade collegano solo le principali città, ma a volte neanche quelle. Dossi, buche e sterrato rimarranno un ricordo indelebile di questo paese. Ma dopo ci fai l'abitudine ed è pure divertente. Come anche ti devi abituare agli orari. Mai e mai fidati di quello che ti dicono. "Ora prevista per l'arrivo 8.30" se ti va bene scendi dal tuo mezzo e sono le 11. Ma anche in questo caso, basta adattarsi!! VOTO 7
CIBO: non so se mai ci sarà prima o poi una cucina boliviana sponsorizzata come quella dei vicini peruviani. Le materie prime sono praticamente le stesse escludendo il pesce di mare, sicuramente è una cucina più "casera", ma a me è piaciuta allo stesso modo. Ancora adesso ho in mente la "sopa de mani' con papas fritas" o il Sabalo, un pesce con grandi lische e mangiato fritto. Ho avuto modo di partecipare ad alcune fiere e mercati di cibo e altri prodotti e sono state belle esperienze, ma non chiedetemi i nomi dei piatti! Camminando per strada però non dimenticate di mangiare una o due "saltenas"! VOTO 8
DORMIRE: sono arrivato alle 3 di notte in mezzo alla giungla, alle 6 del mattino a Tarija e poi Potosi, Tupiza, Samaipata senza mai prenotare nulla ed ho sempre trovato ottime soluzioni a prezzi incredibili, informandomi sempre sul posto una volta sceso dal bus. Come in tutto qua vige la regola dell'adattamento ma i servizi base li ho sempre trovati ed è la cosa più importante. VOTO 8
COSTI
: ok, qua è il paradiso. Escludendo gli imprevisti e lesinando su qualche tour qua con 1000€ campi da re due mesi. Ma non è tanto solo l'essere economico del tutto, è il rapporto qualità/prezzo che fa la differenza. Io ho tirato al risparmio, ma puoi tranquillamente mangiare sempre fuori, al mercato con 1€ fai pranzo e cena arrivi 4-5€. Dio salvi la Bolivia. VOTO 10
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