mercoledì 16 novembre 2016
Bienvenido en Chile
Attraversare la frontiera tra Bolivia e Cile è un po' come, dopo aver trascorso, per anni, le estati tra le spiagge di Bergeggi e Spotorno, e vieni catapultato su una distesa di sabbia bianca infinita delle Grenadine. Ci ho messo un attimo a metabolizzare questo cambiamento. Sarà anche grazie ad un'ora di fuso orario, sarà l'asfalto senza buche, saranno i guardrail ai bordi della strada oppure saranno semplicemente le strisce segnaletiche che non vedevo da mesi, ma per tutto il viaggio che dal confine mi ha portato a San Pedro de Atacama sembravo uno appena liberato da anni di prigione. Ok, forse sto esagerando, ma l'impatto è stato traumatico. Credetemi. E traumatico è stato anche il rendermi conto di quanto sia caro questo nuovo paese per il mio budget. Finita la bella vita della Bolivia.
I primi giorni li ho condivisi con Fabian, un ragazzo francese incontrato nel tour del Salar. Dopo aver chiesto un po' in giro troviamo un buon ostello economico e ci informiamo subito sui prezzi per affittare le biciclette ed esplorare i dintorni magici di questa regione. Contrattiamo un po' e le noleggiamo per tutta la giornata. A cena si unisce anche una coppia di australiani e allora ne approfitto per un po' d'orgoglio italiano. Spaghettata alla "carbonara". Poco importa se invece del guanciale ho rimediato la cosa che più si avvicinava al bacon, con un parmigiano senza sapore alla fine ci siamo fatti fuori un chilo e mezzo di pasta in quattro. In Cile parte la vera vita da "backpacker"!
Con il Salar pensavo d'aver raggiunto il top e in un certo senso è così, certo è che ora sono al cospetto di un'altra icona di questa regione. Il deserto di Atacama. Tra lande desolate, canyon, vulcani, piccole oasi e distese di sale occupa tutto il nord del Cile. Sepulveda ha dedicato anche uno dei suoi libri all'evento più straordinario che uno possa assistere da queste parti. Verso marzo è possibile che possa piovere qualche minuto ed allora ecco che l'arido terreno regala alla vista una magia, un tappeto di fiori rosa in uno degli ambienti più ostili dell'intero pianeta. Purtroppo sono nella stagione sbagliata ed allora mi limito a questi paesaggi lunari, ma che, allo stesso modo, mi regalano visioni uniche ed incredibili.
Partiamo di buon ora e dopo mezz'ora raggiungiamo l'entrata a la "valle de la muerte". La strada inizia a salire un poco, ma è il terreno che, dopo qualche centinaio di metri, ci obbliga a proseguire a piedi. A farci compagnia è un cane che quasi ci fa da guida. Per l'ultimo tratto leghiamo le bici ad un cancello e raggiungiamo tre mirador da dove ammirare questo bellissimo canyon e la sconfinata vista all'infinito sul deserto. Dopo aver condiviso acqua e qualche galletta col nostro nuovo amico rientriamo a San Pedro per un pranzo veloce. Piccola sosta e partiamo verso il parco "valle della Luna". Essendo 15 anni che non salivo su una bicicletta fatico il giusto. Per qualche tratto la strada diventa impegnativa, ma alla fine terminiamo i 30 km che ci portano alle "3 marie", tre rocce naturali dalla forma antropomorfa. Ritornando ci fermiamo in vari punti panoramici per finire alla "duna grande" ed osservare il tramonto. Questo è anche il posto dove una miriade di agenzie in città organizzano tour e quindi decido di camminare un po' di più per garantirmi un posto in prima fila per questo spettacolo che mai mi stuferà. Dietro di me il profilo del cono perfetto del vulcano Licancahur, tutt'attorno la valle della Luna con canyon, crepacci e dune ed in fronte, senza ostacoli, il sole che scompare all'orizzonte. Io e Fabian, essendo già esperti di soste nel deserto (vedi Salar), sappiamo che abbiamo una mezz'ora d'autonomia per passare dai 40 gradi ai 10 e quindi ci lanciamo, nel vero senso della parola, verso San Pedro. Con una mini torcia in due, nel buio della notte cilena, in un'ora e mezza raggiungiamo l'ostello. Altra cena homemade e svengo nel letto senza pensare alla sveglia. Dopo i sei giorni di tour in Bolivia, la frontiera e questa giornata in bici, una doccia e un letto sono le cose che più mi rendono felice in questo momento. Ed ancora più bello è addormentarsi con queste immagini che ho potuto fissare nella mia mente.
Dopo quest'ingresso in Cile ripartirò in solitaria perché la mia prossima meta sarà La Serena mentre Fabian passerà in Argentina. Finalmente qualche giorno di mare!
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