giovedì 8 settembre 2016

Coincidenza voluta


Arrivo a Puno che sono le 5 del mattino. Praticamente non ho dormito nulla vista la breve tratta del bus e sono sveglio dalle quattro del giorno precedente. Ad attendermi un freddo glaciale, temperatura intorno allo zero e un vento che fa lacrimare gli occhi. Raggiungo subito l'ostello dove mi scaldo un poco. In attesa della camera il tizio gentilissimo mi dà una coperta e collasso sul divano. Non riesco a dormire però. Oggi è una giornata importante per me. È il mio compleanno e sono 30! Infondo non me ne frega nulla di quanti sono, quello che mi importa è che sono dove volevo essere. Dal giorno in cui sono partito, anzi, dai mesi in cui ho pensato a questo viaggio, volevo passare questo giorno sul lago Titicaca. Il perché? Ve lo spiegherò tra un po'.
Faccio qualche telefonata in Italia, vista l'ora mi viene comodo per il fuso orario. Viaggiare da solo è una cosa che adoro, ma in questi momenti sentire famiglia e amici mi scalda un po', visto anche il clima, è tutto di guadagnato. Alle 10 mi danno il letto nella camerata. Sistemo lo zaino e le solite cose nell'armadietto col lucchetto e decido di uscire. Ci sarà tempo per dormire poi. L'aria è sempre fredda, ma il sole inizia a scaldare, infondo sono a quasi 4000m. Cammino di default, non guardo neanche la cartina, so benissimo dove andare. Venti minuti ed eccolo. Il lago navigabile più alto al mondo, diviso tra Perù e Bolivia, culla di civiltà antiche, protettore di culture ed etnie che ancora oggi resistono all'influenza del "siamo tutti uguali", custode di misteri irrisolti che alimentano la fantasia delle persone. Mi siedo su una panchina, una miriade di uccelli attorno a me, fisso il panorama, tanti auguri a me, benvenuto sul Lago Titicaca.
Non perdo tempo, prenoto subito la barca "collectivo" per Amantani per il giorno seguente, lì al porto, così pagherò direttamente il pernottamento sull'isola alla famiglia che mi ospiterà, niente tour o agenzia.
Dopo un pranzo al mercato torno all'ostello e, soddisfatto per tutto, crollo per qualche ora in un sonno profondo, pronto per la prossima esperienza sulla mistica isola di Amantani.

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