Per spostarmi da Chachapoyas a Huaraz mi ci sono volute due notti di pullman con in mezzo una giornata passata di nuovo a Trujillo. Per un totale di 48 ore di viaggio di cui quasi 24 passate nel mio ormai mezzo di trasporto preferito. Verso le sei del mattino arrivo finalmente nel capoluogo della regione dell'Ancash: Huaraz. Situata a più di 3000m slm, appena sceso dal bus me ne rendo subito conto, complice anche il freddo, qua l'altitudine non scherza. Esco dal terminal e, come al solito, vengo assalito dai tassisti. Ma sarà l'impatto con l'aria rarefatta, sarà che sono stravolto dalle ore di strade fatte, sarà che è anche l'alba, salgo sul primo che mi capita senza farmi troppi problemi. Taxi scassatissimo, probabilmnete l'antenato cinese del primo modello di Marea. Tassista, pure lui decisamente datato, che inizia a parlarmi a raffica, ma vi giuro, di solito non è così, ma in quel momento non ho la minima voglia di fare alcuna conversazione. Huaraz non è una metropoli, non è nenache piccola ed il centro è ben concentrato, ma il simpatico vecchietto sembra che sia arrivato 5 minuti prima del sottoscritto. Fortuna che ero salvato l'immagine della cartina sul cellulare e così, dopo vari tentativi a vuoto, lo porto direttamente io all'ostello. Scoprirò al momento di andarmene che era a 10 minuti a piedi! Scendo e gli chiedo "Quanto?" Lui "40soles" Cosa??? Vi assicuro che mi son proprio messo a ridere, l'ho anche abbracciato. "4 volevi dire, proprio perchè mi sei simpatico facciamo 5" Lui non insiste e con un sorriso ci lasciamo. 40soles sono poco più di 10euro, non è un'enormità ma per gli standard peruviani è tantissimo, ad ora non ho mai speso più di 10soles per spostarmi nel breve.
Nonostante l'ora vengo accolto da Ana che gestisce in famiglia l'ostello, mi da subito il solito letto di scorta in attesa del check-in e qua svengo per qualche ora. Al risveglio mi faccio subito spiegare le escursioni possibili. Quasi tutti optano per il trekking Santa Cruz, però, un po per il budget, un po perchè non mi sento ancora pronto per questa esperienza, rinuncio e decido di fare tre escursioni singole giornalmente.
Le prime ore a Huaraz le passo a esplorare la città, che si snoda lungo un'unica via principale, Plaza de Armas, il Mercado Central, il solito caos stradale peruviano. Ma c'è un'atmosfera diversa qua, mi sento subito a mio agio, non so spiegarlo, ma ho avuto subito una sensazione stra positiva. La vista poi delle montagne attorno è qualcosa di indescrivibile, ti senti veramente piccolo nei confronti di quello che ti circonda. E ci mancherebbe ancora! Non me ne sto ancora rendendo bene conto, ma sono in mezzo alla Cordillera Blanca, la catena montuosa tropicale pù alta al mondo, la seconda in assoluto dopo l'Himalaya, con 35 vette innevate da ghiacciai vecchi migliaia di anni che superano i 6000m slm. Il primo tramonto lo dedico subito all'Huascaran, 6768m, la cima più alta del Perù.
Huascaran
Dopo la prima notte mi fisso subito il primo obiettivo. Laguna Churup. Prendo spunto dal libro Carlo Taglia e parto di buon ora verso il villaggio di Pitec. Qua niente tour organizzati, un po di banane e mandarini, barrette di cioccolato, biscotti e acqua. Collectivos a 5soles e in ora arrivo al villaggio. Durante il tragitto incontro un ragazzo svizzero, come me ha deciso di fare questa escursione per l'acclimatamento e poi raggiungerà un suo amico verso Santa Cruz. Iniziamo a fare due parole e arrivati a Pitec decidiamo di salire insieme. Prima dell'entrata al Parco Nazionale ci aspetta una passeggiata di due ore tra villaggi e campi, al nostro passare la gente del posto saluta sempre calorosamente ed è una bella scampagnata con dei paesaggi bellissimi tutt'attorno. Arrivati al punto di partenza solita registrazione e si parte. Di per sè non è un cammino lungo, ma porca miseria, per non dire altro, non molla neanche un metro di salire fin quando non arrivi in cima. Da subito il mio amico ha un altro passo, a metà mi aspetta e facciamo una piccola pausa per riprenderci dal''altitudine, di fatto in poco più di ora passi dai 3700m di Pitec ai 4495m della laguna, ed è il primo giorno! L'ultima parte è incredibile, di fatto l'unico accesso alla laguna è tramite una scalata della parete di roccia. Per fortuna hanno sigillato delle corde che servono sia per non farti perdere il sentiero che ovviamente per aiutarti nella salita. Arrivato in cima non ho potuto fare altro che osservare in religioso silenzio quello che mi stava attorno, c'è un punto in cui l'acqua della laguna sembra riesca a toccare il cielo, il colore è lo stesso, l'azzurro più intenso. Mi sono scelto una bella posizione e mi sono goduto quello spettacolo per qualche ora. Un po di musica il pranzo e poi ho dovuto abbandonare quel piccolo pezzo di paradiso. Ritorno strafelice a Huaraz, ma con un mal di testa fortissimo causa l'altitudine, ma una doccia e la cena e fortunatamente passa tutto.
Laguna Churup
Laguna Churup
Per il secondo giorno decido di prendere parte ad un tour organizzato. Poco impegnativo perchè gli spostamenti sono tutti in pulmann, ma si arriva ad un'altezza di tutto rispetto: ghiacciaio Pastoruri a 5050m slm. L'ultimo tratto di 2km si affronta a piedi e qui sì che si sente la mancanza d'ossigeno. Una passeggiata di mezz'ora può diventare un incubo per qualcuno. Essendo un posto turistico ho visto molta gente rinunciare o fare una fatica incredibile. Io fortunatamente non l'ho patita più di tanto e anche qua i miei occhi hanno potuto godere di un panorama unico. Il ghiacciaio negli ultimi 30 anni si è ridotto del 34% a causa del riscaldamento globale, addirittura sono emersi fossili di dinosauro che prontamente sono stati classificati come i reperti più alti al mondo. Non avevo mai visto un ghiacciao da così vicino ed è imponente. Il paesaggio tutt'attorno è lunare e mette una tristezza infinita pensare che tra qualche anno probabilmente scomparirà del tutto, i cicli di glaciazione e scioglimemto esistono fin dall'alba dei tempi, ma noi stiamo accelerando il tutto con i nostri errori.
Ghiacciaio Pastoruri
Il terzo giorno ho unito un tour organizzato con un'escursione più seria. Partenza all'alba con pulmann da Huaraz con destinazione Yungay, a 70km, proprio ai piedi dello Huascaran. Qua si è proprio in mezzo ai giganti. La valle successiva ospita tra l'altrto il Santa Cruz con le sue decine di vette imponenti. Da Yungay iniziamo a salire verso le lagune di Llanganucho, breve sosta per le fotografie di rito e finalmente arriviamo all'entrata del parco. Solita registrazione e si parte. Il mio gruppo è composto da una trentina di persone, più che altro americani. Appena si parte ecco che qualcuno accende un piccolo stereo. Scusate il termine, ma un cretino. Aumento il passo visto il primo tratto di pianura a in 10 minuti sono già da solo. Ogni tanto raggiungo altri escursionisti di gruppi partiti precedentemente. La prima ora passa decisamente tranquilla, ormai l'altitudine non mi da più problemi, il sentiero sale, ma con moderazione. Alle mie spalle la sagoma della montagna più alta del Perù mi mette quasi in soggezione, anche qua, non so spiegarlo bene, ma mi viene un senso di rispetto quasi fosse un essere vivente. Capisco perchè gli antichi abitanti di queste terre veneravano le cime come dei. Ad un certo punto ecco una piccola laguna al termine del primo tratto impegnativo, quasi ingannevole se non fosse per un cartello posto a qualche metro lontano "Laguna 69 5km". Da qua si scende leggermente per buttarsi in una valle enorme circondata da 4 vette innevate, tra due c'è il passo per la laguna. Da adesso si sale sul serio. L'ultimo tratto mi ricorda il primo giorno, per un ora non molli un attimo. Ma quando arrivi in cima, neanche fosse stato creato apposta, vedi un un piccolo triangolo blu tra due versanti di roccia. Man mano che ti avvicini diventa sempre più grande fino a rivelarsi per quello che realmente è. Uno specchio d'acqua di un colore turchese che quasi ti abbaglia, il ghiacchiaio della montagna sovrastante che si rispecchia nell'acqua. Mi si sono gonfiati gli occhi, l'ultimo tratto è impegnativo e arrivare e vedere questo spettacolo della natura mi ha rigato il volto con delle lacrime che non ho saputo trattenere. Tra l'altro sono riuscito ad arrivare prima di molti e son riuscito a prendermi una delle migliori rocce per godermi in modo egoistico quello spettacolo. "Learning to fly" dei Pink Floyd seguita da "Comfortably Numb", la prima canzone dedicata al posto e la seconda tutta per me. Ore sdraiato a godermi quello spettacolo, a prendermi un po di sole in una quiete assoluta. Dopo un po conosco un ragazzo olandese, anche lui scappato appena ha capito di che genere era il nostro gruppo, che tra l'altro abbiamo rivisto in cima dopo due ore dal nostro arrivo. La discesa fatta come di consuetudine quasi correndo, fermandomi a fotografare ogni scorcio possibile. Un esperienza che non dimenticherò tanto facilmente.
Così si conlcludono i miei 4 giorni passati a Huaraz. Se Chachapoyas è stata una scoperta, qua è stato tutto confermato dalle aspettative che avevo, anzi, ampiamente superate. Domani ho il pullman per Lima. Si cambia drasticamente. Buenas a todos. Ci risentiamo presto.
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